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maggio 2000 - Pagina 11

A seguito della Decisione della Commissione 7 marzo 2000 nº c(2000)599, concernente la concessione di un aiuto alla produzione di olive da tavola in Italia, l'Associazione Frantoiani Imperiesi e Savonesi ha inteso contribuire fattivamente all'applicazione in Liguria di detto provvedimento, illustrando con una nota scritta al Ministero per le Politiche Agricole ed alla Regione Liguria la realtà' in cui le imprese di trasformazione agiscono sul nostro territorio e suggerendo le modalità' applicative per renderlo effettivamente operante.

In effetti la preparazione delle olive da mensa riguarda essenzialmente la cultivar "Taggiasca", (95% delle piante della Provincia di Imperia, 60% delle piante della provincia di Savona) una delle poche che ad un'alta resa in olio (dal 23 al 25%) associa un'ottima propensione al consumo in salamoia e sue varianti (patè di olive). Per i motivi innanzi descritti e considerando che la cultivar Taggiasca presenta una maturazione scalare dei frutti per cui raggiunge uniformità' di colorazione solo a stagione avanzata, un po' tutti i frantoi Liguri si sono attrezzati per la produzione di olio nella prima parte della campagna (orientativamente fino a febbraio, primi di marzo) per poi passare alla preparazione della salamoia. Questa duplice propensione della Taggiasca, associata alle ottime caratteristiche fisiche ed organolettiche del prodotto da mensa ha permesso ai produttori di resistere finora sul mercato nonostante gli altissimi costi di produzione, ma una situazione in cui prodotti concorrenti fruissero di aiuti aggiuntivi, li vedrebbe soccombere come pure i trasformatori di prodotto locale.

E' per questo che l'Associazione ha sottolineato vari punti del documento comunitario, cercando di fornire un'interpretazione ragionevole e non penalizzante (ancora una volta) per le piccole realtà' produttive ed artigianali. In quest' ottica ci si e' soffermati particolarmente su tre punti del documento, ovvero:

1. La produzione di olio equivalente con cui si va a monetizzare l'aiuto comunitario per le olive da mensa e' decisamente basso per la Liguria (13 Kg a quintale di olive) come facilmente desumibile da un confronto con la pubblicazione delle rese medie ai fini della corresponsione dell'aiuto alla produzione per l'olio d'oliva;
2. La potenzialità' (dimensione) minima degli impianti di trasformazione di olive da mensa, indicato in 500 q.li/annui e' troppo alto per estese realtà' olivicole, escludendo dalla fruizione dell'aiuto tutti i produttori che vendono il prodotto a piccoli trasformatori o che addirittura trasformano direttamente la loro produzione;
3. La contabilità' di magazzino prevista dalla Decisione appare assolutamente non gestibile, salvo arrivare ad una interpretazione più' elastica degli adempimenti, così' come si e' cercato di proporre al Ministero ed alla Regione. Premessa l'azione politico-sindacale posta in essere dall' AFIS, occorre comunque che i frantoi verifichino la loro situazione rispetto a questa norma e sappiano che per poter certificare la produzione di olive da mensa occorre presentare regolare richiesta ai Servizi regionali competenti per provincia. La scadenza per l'inoltro della documentazione al Ministero da parte dei Servizi regionali e' il 30 giugno, ragione per cui e' pensabile una scadenza dei termini per i frantoi per il 31 maggio 2000.

Le domande scadono il 31 Maggio 2000 ma ancora non è disponibile la modulistica
Nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale per il 2000/2006 la Regione Liguria ha inserito, all´interno della Misura 5, la possibilità di accedere ai contributi di indennità compensativa anche per le coltivazioni olivicole e viticole, oltre che per quelle zootecniche che erano già attive in passato. Anche se la Confederazione Italiana Agricoltori sta selezionando i nominativi di coloro che possono accedere ai contributi per avvisarli direttamente con una cartolina-invito, riportiamo sinteticamente di seguito le varie caratteristiche minime che devono avere gli olivicoltori e/o i viticoltori per poter presentare domanda.

Beneficiari: Chiunque coltivi a qualsiasi titolo un apprezzamento di oliveto con processo di Partita Iva agricola. (Interpretazione dell´art. 2135 del C.C. dato da noi).

Zone di applicazione: Territori svantaggiati, ovvero tutti i Comuni della Provincia, esclusi: Bordighera, Camporosso, Cervo, Cipressa, Civezza, Costarainera, Diano Arentino censuario di Diano Borello, Diano Castello, Diano Marina, Diano San Pietro, Dolcedo, parte non montana, Imperia, Ospedaletti, Prelà (parte), Riva Ligure, San Bartolomeo al Mare, San Biagio della Cima, San Lorenzo al Mare, Sanremo, parte non montana, Santo Stefano al Mare, Soldano, Taggia, parte non montana, Terzorio, parte non montana, Vallebona, Vallecrosia e Ventimiglia, parte non montana.

Superfici minime di intervento: 7500 mq.

Obblighi: La coltivazione dell´oliveto con le normali pratiche agricole per un periodo di 5 anni (in pratica non basta falciare l´oliveto ogni 3 anni, ma va pulito e concimato ogni anno e potato quando serve)

Importo aiuti: 200 Euro/ha/anno (circa 387.000 lire/ha/anno) per 5 anni Modalità e scadenza domande: A bando emesso dalla Regione. Scadenza al 31/05/2000

Documenti necessari:

• Visure catastali aggiornate;
• Altri documenti che comprovino la disponibilità del terreno nel caso le visure non risultino intestate al richiedente (Atti di acquisto, Contratti di affitto);
• Dichiarazione sostitutiva Atto di notorietà per i terreni che, pur coltivati ad oliveto, non risultino catastalmente tali;
• Dati anagrafici;
• Individuazione dei terreni effettivamente coltivati ad oliveto e/o vigneto;

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