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taggiasca.com
giugno 2000 - Pagina 10
Quando lo sconto lo fa chi compra
di Mariangela Cattaneo
Purtroppo periodicamente è necessario parlare di pagamenti, infatti una mattina sono andata a consegnare una fattura del mese di aprile e mi è stato detto che i pagamenti venivano fatti diversamente, e cioè a cifra intera, ma a 90 giorni, o soldi subito (dopo un settimana), ma con uno sconto 3%. Sinceramente non voglio porre in discussione i tempi proposti, vorrei invece che alcuni esponenti del mondo del commercio riflettessero sul rapporto che ci deve essere tra debitore e creditore ed anche sul rapporto che è necessario avere fra operatori del Mercato dei Fiori e l´Ente che lo gestisce.
Partiamo dal primo tema: spesso ho l´impressione che alcuni commercianti non abbiano chiaro il fatto che sia il produttore colui che è in credito. Probabilmente io sono una contadina con delle vedute antiche, però quando devo comprare qualcosa ed ho bisogno di una dilazione di pagamento, prima dell´acquisto chiedo umilmente se ciò è possibile. Sul Mercato dei Fiori alcuni tra coloro che ci devono pagare, ci impongono le loro regole senza il minimo rispetto, come se quei soldi che andiamo a riscuotere non fossero nostri, ma loro!!!
E´ normale che ci possano essere degli accordi personali tra produttore e commerciante, ma questi, quanto meno, dovrebbero essere chiariti prima che avvengano degli scambi commerciali; se no diventano una imposizione fatta tra l´altro dal debitore!
Non voglio fare il nome della ditta che mi ha portato ad avere questo sfogo polemico, perché è una ditta che ha sempre operato bene e pagato in tempi equi; per questo ho scelto di accettare i 90 giorni denunciando pubblicamente l´accaduto.
Avrei anche potuto prendere questo biglietto dove sta scritto che la fattura di aprile mi verrà pagata al 30 luglio e portarlo in Direzione, chiedendo che venisse imposto il rispetto del Regolamento di Mercato il quale, per quanto riguarda i pagamenti, prevede o alla consegna o in 30 giorni data fattura; questo però, forse non avrebbe fatto riflettere nessuno.
Perché c´è anche il secondo aspetto da tenere in considerazione: questo metodo adottato, per fortuna da pochi elementi, (perlomeno secondo la mia esperienza) non tiene conto della legalità che deve esserci nella struttura del Mercato dei Fiori, voglio dire: se si fa parte di questa e la si adopera per fare il proprio mestiere è nell´interesse di tutti che le cose funzionino al meglio; per questo la UCFlor per prima cosa si è dotata di uno strumento (Regolamento) che volutamente è sintetico e con poche regole da seguire, ma se ognuno di noi non segue quelle 4 leggi che ci sono e che servono ad un corretto svolgimento delle operazioni, anzi peggio ancora, ognuno si fa le proprie senza tenere conto di nulla, si rischia solo di avere un gran disordine: cosa che non è utile a nessuno!
E´ vero che quando per troppo tempo c´è stata una situazione come quella degli ultimi anni di gestione comunale in cui nessuno faceva rispettare niente, diventa difficile tornare indietro, ricordiamo però che il cuore della nostra floricoltura resta il nostro Mercato ed è necessaria la buona volontà di ognuno di noi per far sì che possa migliorare.
Sentenza della Corte di Giustizia U.E.
I vini D.O.C. devono essere imbottigliati nella zona d'origine
di Claudio Andreini
La sentenza della Corte di Giustizia dell´Unione Europea dal 16 maggio scorso, ha sancito che i vini D.O.C. devono essere imbottigliati nella zona d´origine. Con tale sentenza, che respinge il ricorso per inadempimento presentato dal Belgio contro la Spagna sul vino "Rioja" la norma nazionale spagnola prevede che il vino D.O.C. "Rioja" deve essere imbottigliato nella zona origine.
In Italia tale sentenza ha riaperto il dibattito. Esistono, infatti, due fazioni che saranno sicuramente attente al pronunciamento comunitario mentre attendono la definizione della giustizia amministrativa.
Le due vertenze riguardano i consorzi dei vini Frascati e Chianti, per i quali il TAR del Lazio ha nei due mesi scorsi sospeso l´obbligo , previsto dal disciplinare, di imbottigliare il vino nella zona d´origine.
La decisione della U.E. avrà sicuramente in Italia una ricaduta importante, dove, da un lato, c´è la parte agricola che sostiene, giustamente, che l´imbottigliamento sia una garanzia essenziale per la qualità del prodotto, dall´altra parte, invece, la parte commerciale che considera il divieto come una forma di impedimento alla libera circolazione delle merci. Anche negli organismi di tutela delle D.O.C. più importanti esistono fronti diversi. La linea di difesa del mantenimento di uno stretto legame con la zona d´origine non è sposata da tutti. In alcuni prevale il desiderio di non scontrarsi con i commercianti , sponsor principali dell´imbottigliamento libero, per non creare problemi al commercio del vino sfuso.
Ultimi giorni per la domanda di integrazione olio d´oliva
Scade al 30 giugno 2000 la possibilità di presentare la domanda di integrazione dell'olio, per cui gli ultimi ritardatari devono affrettarsi a passare presso gli uffici della Confederazione per la consegna della documentazione COMPLETA necessaria per la domanda.
Ricordiamo che per presentare la domanda occorrono:
1) Modelli "F" rilasciati dal frantoio
2) Fatture e/o autofatture nel caso di vendita di olive;
3) Documento d'identita' e C.F. DEL RICHIEDENTE.
Ovviamente chi non avesse raccolto olive in questa annata non potra' presentare domanda, condizione che comunque NON INFLUIRA' SULLA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE FUTURE
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