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norme da seguire durante
l'utilizzo dei prodotti fitosanitari

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olive taggiasche Quando l'agricoltore si trova a diretto contatto con la "sostanza tossica" è fondamentale rispettare le dosi consigliate in etichetta.

Se quest'ultima riporta quale dose d'impiego, per esempio, 200 grammi per quintale d'acqua, utilizzandone 300 o 400 grammi, oltre a commettere un'infrazione di legge, si commette un duplice errore, tecnico ed economico.
Il costo del trattamento risulta più elevato, maggiori sono i pericoli di tossicità alle piante trattate, più elevata la pericolosità per l'operatore e l'ambiente, senza un reale aumento dell'efficacia dell'intervento con il rischio, alla raccolta del prodotto, di residui superiori ai limiti di legge anche rispettando il periodo di carenza.

L'agricoltore, durante le fasi relative al trattamento (preparazione e distribuzione), deve prestare molta attenzione e seguire alcune regole:

  • indossare tute con cappuccio, impermeabili d'inverno e di cotone in estate; se si utilizza una pompa a spalla è consigliabile usare una tuta impermeabile munita di cappuccio.
    È inoltre preferibile usare tute costituite da due pezzi piuttosto che intere

  • usare il casco oppure la maschera, preferibilmente a facciale intero, per non respirare particelle tossiche; curare la perfetta efficienza del casco e/o della maschera sostituendo il filtro una volta esaurito (vedere le istruzioni del costruttore), mantenendoli puliti ed al riparo dalla polvere e dall'umidità; è consigliabile impiegare filtri idonei al tipo di prodotto che si utilizza

  • se la maschera non è a facciale intero usare anche degli idonei occhiali corredati di coperture laterali

  • indossare guanti di gomma, specifici per la manipolazione di sostanze tossiche, eventualmente utilizzando sottoguanti di cotone, dal momento in cui si apre la confezione e durante tutte le operazioni successive

  • preparare la miscela per il trattamento all'aperto e nel luogo più vicino alla coltura che si intende trattare e comunque lontano da abitazioni, pozzi e corsi d'acqua superficiali

  • misurare il prodotto da usare con una bilancia adibita esclusivamente a questo scopo e non con quella impiegata per la pasta od altri alimenti, o con apposito recipiente graduato

  • calcolare esattamente la quantità di prodotto necessaria al trattamento da eseguire affinché non rimanga del formulato inutilizzato in sospensione;

  • non adoperare le mani, anche se protette dai guanti, per mescolare i prodotti con l'acqua ma servirsi di un idoneo agitatore; dotare possibilmente la macchina irroratrice di pre-miscelatore

  • verificare l'efficienza delle macchine in ogni loro elemento (ugelli compresi) prima di effettuare il trattamento

  • nel caso di otturazione degli ugelli, usare spilli o mezzi adeguati per pulirli; evitare nel modo più assoluto di soffiare dentro agli ugelli o di portarli alla bocca

  • durante il travaso dell'acqua controllare che il riflusso del liquido non vada ad inquinare la sorgente di prelievo; l'acqua necessaria per eseguire il trattamento può essere prelevata direttamente da fossi o da pozzi solo se si dispone di mezzi aspiranti autonomi e separati dall'attrezzatura irrorante

  • non riempire mai fino all'orlo la botte (al massimo per 2/3 della sua capacità globale) per evitare fuoriuscite di prodotto

  • eseguire i trattamenti nei momenti della giornata in cui vi è assenza di vento e, comunque, disporsi sempre sopravento

  • non trattare durante il periodo della fioritura con insetticidi, acaricidi o prodotti dichiarati in etichetta tossici per le api e per i pronubi in genere.
    Tale divieto ha lo scopo di salvaguardare gli insetti impollinatori (in tal modo si evitano anche effetti tossici sul fiore).
    Prima di eseguire qualsiasi trattamento su colture arboree, è bene verificare che non siano presenti erbe spontanee sottostanti in piena fioritura; in questi casi l'agricoltore deve provvedere allo sfalcio delle erbe per evitare di provocare morie di api

  • non trattare nelle "aree di rispetto" relative a punti di prelievo di acque destinate al consumo umano; la legge prevede infatti che è vietato eseguire qualunque tipo di trattamento con prodotti fitosanitari entro un raggio di 200 metri intorno a pozzi o sorgenti di acque destinate al consumo umano

  • se si effettuano trattamenti nelle vicinanze di abitazioni, strade e colture confinanti, verificare che la nube irrorante non esca dall'appezzamento trattato; a questo proposito è necessario tener conto che, anche nelle condizioni climatiche ideali, una certa "deriva" (nube antiparassitaria che deborda di 5-10 metri dall'appezzamento) si ha sempre e, pertanto, in prossimità di colture la cui produzione è destinata all'alimentazione umana (fruttiferi, fragole, ortaggi ecc.) o a quella animale (medicai, prati, ecc.), è consigliabile irrorare gli olivi a confine solo verso l'interno dell'impianto; in questo modo si evita o perlomeno si riduce al minimo la "deriva" e le conseguenze negative connesse (fitotossicità, raccolta ritardata, residui tossici superiori ai limiti di legge).
    Quando occorre trattare in prossimità di abitazioni occorre avvertire i residenti affinché abbiano il tempo necessario ad adottare le precauzioni del caso: chiudere porte e finestre, raccogliere panni stesi, coprire l'orto con teli, non sostare nelle vicinanze dell'appezzamento da trattare.
    Inoltre, anche quando si opera in prossimità di strade si deve evitare ogni possibile "deriva" per non danneggiare eventuali passanti.
    In particolare dovendo trattare un olivo sulla strada, l'irrorazione va effettuata soltanto dal lato della strada verso l'interno del campo

  • segnalare il trattamento in atto ed inserire, ai bordi degli appezzamenti trattati, cartelli con scritto in caratteri ben visibili "coltura trattata con prodotti fitosanitari" o frasi simili

  • dopo il trattamento rispettare il "tempo di rientro"; a causa dei vapori dei prodotti o delle microgocce di miscela che restano in sospensione nell'aria vi è infatti pericolo di intossicazione; evitare anche di toccare le superfici trattate

  • alla fine del trattamento, non versare l'eventuale residuo di prodotto in fossi o scoli e lavare accuratamente la irroratrice

  • dopo il trattamento, togliere e lavare accuratamente cappuccio, tuta, stivali, occhiali, ecc per rimuovere eventuali imbrattamenti; prestare particolare cura nella pulizia della maschera e del filtro che va pulito solo esternamente per non pregiudicarne il funzionamento

  • durante tutte le operazioni sopra descritte è assolutamente proibito fumare, mangiare, bere e portare qualsiasi oggetto alla bocca

  • al termine delle operazioni riguardanti i trattamenti l'operatore deve cambiare gli indumenti e fare una doccia prolungata.

    Queste regole vanno seguite sempre, anche quando una determinata operazione non presenta apparentemente pericoli; in particolare è indispensabile porre molta attenzione se si opera in ambienti chiusi (serre, magazzini) perchè la dispersione delle sostanze tossiche è più lenta che all'aperto e la possibilità di intossicazione più elevata.





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